lunedì 1 settembre 2014

Love Story #08 - Un passo avanti

"Ciao gente! Eccoci qua con un nuovo capitolo delle LoveStory dedicato agli innamorati con il freno della timidezza. Mi scuso se la scorsa settimana non sono riuscita a postare ma sono stata piuttosto occupata. In cambio scriverò due testi in questa. Mentre il capitolo della prossima, vi avverto, sarà l'ultimo della rubrica. Per il momento è tutto. Buona lettura :)"

Il problema di algebra.
Questo dannato problema di algebra. Esercizio 108 pagina 263.
Possibile che non riesca a risolverlo?
Le ho provate tutte ormai.
Con un'espressione, con una proporzione, con una frazione, con un grafico...
Mi fermo sempre allo stesso punto.
Un'ora e un quarto della mia vita sprecato per risolvere un inutile problema di algebra.
A quest'ora potrei essere a casa a giocare ai videogiochi prima che mia mamma rientri dal lavoro e mi ordini di spegnere tutto.
Oggi la biblioteca è così vuota che si sentirebbe cadere uno spillo...
La scuola comincia tra due settimane e io sono ancora qui a finire i compiti.
Che nervi.
Senza contare che oltre ad algebra ho ancora da finire quattro versioni di latino, una di greco e due libri tremendi da leggere.
Fortuna che esiste questo posto. Almeno non sento le urla e i risolini di mio fratello che gioca con i Lego.
Vorrei una bacchetta magica per prendere il diploma e potermene stare tranquillo fino all'inizio dell'università.
Basta! Adesso la smetto con questi pensieri inutili e mi sbrigo a uscire da qui.

Ho appena alzato gli occhi sull'orologio dopo un'altra mezz'ora passata a cercare la chiave di risoluzione di questo incubo di problema. Risultato? Ho scoperto che è tardi e che non sono capace di risolvere da solo gli esercizi con terzo livello di difficoltà.
Mi guardo intorno cercando di ripristinare le mie funzioni cerebrali che non riguardano la scuola.
Durante il mio coma matematico al tavolo a fianco al mio si è seduta una ragazza.
Oh cavolo! E' Laura!
Fa il mio stesso anno. Frequenta la classe a fianco alla mia.
Ci conosciamo dall'anno scorso e mi è sempre piaciuta ma non glielo mai detto...
Ragazzi... Non fate quella faccia...
E' difficile dichiararsi! Soprattutto quando lei è così bella, simpatica e popolare.
Non ne ho mai avuto la forza...
Però adesso mi serve una mano con questo problema e lei forse sa risolverlo.
-Laura, ciao, mi aiuteresti con questo problema per favore?
-Ciao Marco!- Bella la sua voce... Calda, piacevole e allo stesso tempo cristallina.-Ma sì dai, tanto non ho niente da fare. Sto aspettando le mie amiche.- Si alza e si avvicina silenziosa alla mia sedia.
-Qui?
-Già, non lo sa nessuno. C'è gente stupida che pensa che leggere sia da sfigati... Quindi preferisco che rimanga un segreto.- Mi fissa con i suoi occhioni scuri lasciando intuire un senso di irrequietezza sperando che affidare a me un'informazione così delicata non sia stato un errore.
-Ah, beh, con me è al sicuro.
-Bene. Vediamo questo problema.- Si avvicina a me e guarda l'esercizio per alcuni secondi poi dice:
-Oh, ma è facile.- Prende in mano la matita e scarabocchia alcuni numeri sul foglio- Vedi un po' se così ci riesci- sto squadrando la pagina a quadretti cercando di dare un senso alle cifre di grafite che ci sono comparse sopra.
-Laura! Sei un genio!
-Ah, è che quando non se ne ha voglia non si riesce a fare niente- lo schermo del suo cellulare si è appena illuminato- Oh, ecco, sono arrivate le mie amiche- si avvia verso lo scaffale per riporre il libro che stava leggendo. Mi si avvicina e mi bacia una guancia.
-Ciao Marco- il suo profumo... Mi avvinghio a lei affondando il naso tra i suoi capelli scuri, schiacciando il suo viso contro il mio.
-Marco... Devo andare- la sua voce mi riempie la testa . La stringo ancora più forte
-Senti, mi lasceresti il tuo numero? Così se magari non mi viene qualche altro problema ti mando un messaggio.
-Sì, dai. Scrivimi anche se non hai niente da fare. Anche quello è un problema.- mi fa un'occhiolino, si passa una mano tra i capelli e schiva agile i tavoli portando la sua figura sinuosa oltre la porta dell'entrata. Se ne va, spavalda, a testa alta verso gli ultimi giorni di sole.

Credo che da ora in poi avrò tanti momenti morti da riempire...

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