giovedì 10 luglio 2014

Eri tutto ma tutto passa

"Ciao a tutti! Questo testo risale a circa metà febbraio e ho pensato fosse carino postarlo dopo averlo un po' rivisitato. Spero vi piacerà ;-) La prossima settimana, prima di partire per il mare (finalmente :D) posterò il triste racconto di un SenzaVolto appena dopo essere stato lasciato. Ciao a tutti e buona lettura!)

Il vestito nero la stritolava in una morsa sudata e appiccicosa, il trucco le era colato sul viso marcandole le occhiaie ed i capelli le ricadevano stanchi sulle spalle profumate. Laura aveva ballato tutta la sera e quella stanza stava diventando sempre più piccola, la musica sempre più assordante e il mix di alcool che aveva buttato giù le dava la nausea. Le dolevano i piedi... Si avvicinò alla finestra barcollando sui tacchi alti e appoggiò la mano sul vetro freddo vedendo allargarsi attorno alle sue dita la condensa bianca tipica delle notti invernali. Il mondo attraverso la lastra di vetro antico era danzante, indeciso, giocava imitando l'aria d'estate. Laura fissò il cielo nero cercando quella luna timorosa che si nascondeva dietro alle nubi.
-Vieni fuori. Vieni fuori. Ci sto facendo la figura della povera pazza, vieni fuori! Non può essere tutto così uguale a quella sera...- Rivolgeva queste parole all'astro lontano troppo distratto per darle attenzione.
Stesso vestito, stessa musica e stessa luna paurosa la notte in cui si conobbero. Lei era stanca di ballare e di farsi toccare da ragazzi che non conosceva, lui non ne poteva più di baciare ragazze che il giorno dopo avrebbe dimenticato. Si ritrovarono davanti alla stessa finestra a fuggire da quella realtà che li aveva storditi.
Trovarono salvezza, trovarono amore.
La loro relazione durò esattamente undici mesi e dodici giorni e la gente aveva cominciato molto prima a chiedersi chi avrebbe ceduto per primo.
Cedette lui, baciando la migliore amica di Laura davanti al portone della scuola. Lei stava uscendo dall'ultima lezione. Li perse entrami nel momento in cui li vide e perse anche una parte di se.
Ora guardava la luce arancione dei lampioni che illuminavano il vicolo, le nuvolette di condensa che emettevano i rari passanti e quella che si allargava sempre più tra le sue dita. Di colpo la luna si liberò del suo rifugio di tenebre illuminandole i volto. Non era più la stesa sera.
-Eri tutto ma tutto passa- sussurrò, tornando a ballare.