sabato 23 agosto 2014

Love Story #06 - L'ultimo mozzicone

"Ciao gente! Eccomi qua con una nuova LoveStory. La pubblicazione di questa settimana è stata piuttosto tribolata ma, alla fine, ci sono riuscita. Come al solito cerco di essere innovativa per quanto riguarda l'amore cercando di prendere l'argomento da vari punti di vista. Spero che quello di oggi vi piaccia e mi auguro vi iscriverete in molti o che, almeno, lascerete un commentino ma, se non lo farete, mi accontenterò di avervi regalato un'altra emozione. Buona lettura a tutti!"

Freddo.
Laura alzò gli occhi fissando il cielo nero.
C'erano tante stelle in una notte senza luna, buia come gli incubi di chi ha perso la voglia di vivere,
Provò a fissarne una, poi un'altra e quella a fianco ma sembrava volessero sottrarsi al suo sguardo tremando imbarazzate davanti a tanta insistenza.
Il vicolo era vuoto e il ghiaccio infilato tra i blocchetti di porfido nero forzava le fessure con mano aggressiva. Di tanto in tanto, nel silenzio, echeggiava lo schiocco di una pietra che, arresa al gelo, si affacciava dalla sua tana di terra bruna.
Laura sfregava i piedi facendo grattare la polvere sugli anni del lastricato.
Strinse gli occhi fissando la luce balenante del lampione che aveva di fronte.
Digrignò i denti circondandosi dei suoi mille assurdi pensieri mentre il calore debole e insignificante di quell'arancio timido provava invano ad abbracciarla.
I capelli morbidi le incorniciavano il volto stanco.
In quella viuzza reietta si stava spargendo lentamente il suo aroma di tabacco.
Le spalle abbandonate sul muro scrostato.
Infilò una mano arrossata dal freddo nella tasca dei jeans ed estrasse il cellulare.
Mezzanotte e cinquantadue. Ancora otto minuti.
Premette il tasto di spegnimento e lo rimise dove l'aveva pescato.
Si massaggiò lentamente le dita indolenzite e screpolate osservandole vene bluastre.
Poi cercò il pacchetto di Marlboro rosse e ne accese una decisa a fumare la sua ultima sigaretta.
Soffiò verso l'alto quel misto sporco di fuliggine e catrame che da due anni le stava logorando i polmoni.
Sputò verso i gerani dell'ultimo piano, verso le imposte chiuse delle soffitte, i coppi arsi dal sole di un'estate troppo lontana e dimenticata e verso quelle stelle imprendibili che coronavano la notte.
Schiacciò con forza il piede sulla cenere grigiastra dopo aver buttato a terra il mozzicone e attese che i passi frettolosi e lontani che udiva si facessero più vicini.
-Amore! Che c'è? Vuoi farmi una sorpresa?-
-Si- Laura sorrise con amarezza alle parole del suo fidanzato.
-Una notte d'amore? Ti sei finalmente decisa?- Laura gli lanciò il pacchetto mezzo pieno sul petto.
-Direi di no... Ho deciso di tornare ad essere quella di un tempo. Te la ricordi? Quella che tu volevi morta e che io ho provveduto ad uccidere. Per amore. Ho rinunciato ai libri, alle ore in biblioteca, alle amiche che avevo da anni, alle camicie, alle ore di sonno al sera. Per amore. Ho cominciato a fumare, a trasgredire le regole, a trascurarmi, a frequentare persone volgari e ottuse. Solo per amore, per te, perché pensavo che tu valessi tutto questo. Ma non c'è niente di quello che volevo in quello che ho ora. Voglio tornare a sorridere, a profumare di mughetto e non di tabacco, voglio mettere le gonne, vedere film strappalacrime. Voglio me stessa indietro quella che ho fatto fuori per la felicità di qualcuno che non mi amava.
-Ma cosa stai dicendo?- Marco era allibito
-Tienile quelle sigarette. Laura Montichiari non è quella che hai davanti. Laura Montichiari non fuma. Voglio riavere la mia vita, Marco e il primo passo è chiudere con ciò che mi ha resa così. A cominciare da te. Lo faccio per amore ma questa volta di me stessa.

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