sabato 5 luglio 2014

Non sono una miss

"Ciao a tutti! Finalmente sono finiti gli esami e posso godermi un po' di riposo :D Stranamente di recente mi vengono in mente i testi più carini alle unici e mezza di sera, quando mia mamma fa irruzione in camera mia per intimarmi di andare a letto... Così ho perso circa tre scritti mangiati dalla notte (o dalle lenzuola del mio letto). Questo sono riuscita a salvarlo in tempo :D Credo sarà una delle pochissime volte che sentirete parlare Laura in prima persona. Fatemi sapere cosa ne pensate." 

Non sono mai stata una miss...
Non ero "miss gambe lunghe", non ero "miss labbra di fuoco", ne "miss sguardo di fata"... Forse, per qualcuno, potevo essere "miss capelli di seta" ma c'erano sicuramente decine di ragazze con i capelli più morbidi dei miei... Non eccellevo per simpatia né per bellezza, non ero troppo popolare e non vestivo alla moda. Ero brava in molte cose ma in nessuna ero il massimo.
L'unica cosa della quale avrei avuto il coraggio di vantarmi erano le mie poesie. Sapevo dar voce ai sentimenti più astratti accostando poche parole, ero capace di descrivere un paesaggio con tre versi, scrivevo struggenti righe d'amore... Ma a chi volete che interessasse del mio futuro da poetessa maledetta?
Non ero male neanche a recitare ma questo non era che un altro punto a mio sfavore perché, nella testa dei miei conoscenti di allora, saper recitare bene voleva dire saper mentire ancora meglio. Era per questo che non avevo troppe amiche né avevo un ragazzo.
Pensavo a tutto questo una sera d'estate, appoggiata alla ringhiera di un balcone, dopo aver ballato senza sosta per ore imbucata ad una festa. Dietro avevo le luci stroboscopiche che disegnavano sulle pareti della casa di fronte disegni colorati e scomposti. Davanti avevo un cielo nero come non ne avevo mai visti illuminato da timide stelle.
-Ti sbagli.- Marco appoggiò le braccia al parapetto e prese a fissare le luci della città
-Cosa?-
-So a cosa stai pensando, e ti sbagli-
-Come no! Dimmi qualcosa di interessante che mi riguardi, qualcosa che facesse innamorare di me-
-Tutto. La tua risata, il tuo corpo snello, il tuo modo di ballare, la tua lealtà nei confronti degli amici, il tuo modo di scrivere, il tuo recitare da stella del cinema, la tua capacità di rialzarti da sola qualsiasi cosa ti accada...
-Sono cose che non servono a farti accettare... Vorrei essere come loro, come quelle ragazze che dettano legge solo con un cenno, che hanno un seguito di ragazzi bellissimi e che passano le serate in discoteca...
-Dimenticali. Dimenticali tutti. Concentrati su te stessa, smettila di pensare agli altri. Devi solo trovare la compagnia giusta, le persone che ti somigliano sono rare ma esistono... Abbi pazienza.- Marco mi fissava negli occhi arricciandomi una ciocca di capelli.
-Ma...
-Dimenticali...- non mi ero mai accorta di quanto mi piacesse stargli accanto e sentire la sua voce. Grazie a lui mi era passata l'ansia, non ricordavo neanche perché fossi preoccupata. In quel momento c'eravamo solo io e lui avvolti dal nero di una notte tranquilla.
Mi prese il viso tra le mani e appoggiò le labbra sulle mie.
Ecco, il mio principe azzurro senza corona era venuto a salvarmi e non mi avrebbe più lasciata sola...
Non ero diventata una miss, ero una principessa.

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