giovedì 5 novembre 2009

La casa della morte

Faceva un freddo terribile.
Avevo il naso e le orecchie gelide, ghiacciate!
Di tanto in tanto mi riattorciliavo la sciarpa intorno al collo.
Non c'era un alito di vento in quella notte di luna piena che dava alla notte un'aria sinistra e piena di mistero.
Arrivammo dopo poco all'entrata della grotta.
Se non ci fosse stata la finestrella in centro alla porta, la sua massiccia struttura in ferro battuto non ci avrebbe permesso di sbirciare all'interno.
Mentre io spiavo l'interno cupo e nero, Nadia, illuminava la grotta alla ricerca del nostro amato barboncino.
A un certo punto Nadia mi disse di guardare verso una strana struttura che lei stava illuminando con la torcia elettrica.
Era una sfera di acciaio alta circa due metri posta su di un piedistallo di rame con una piccola serratura.
Ai piedi della porta c'era uno stretto passaggio, sembrava scavato da un cane...!
Pur di trovare Teddy, mi sarei intrufolata in quell'antro oscuro e sinistro!
Così incoraggiai Nadia e dopo qualche istante ci trovammo dentro alla grotta.
Teddy però non c'era...
Trovai sopra al piedistallo della sfera una chiave che infilai nella serratura.
Una luce accecante illuminò la grotta e dopo qualche secondo ci trovammo in una di quelle ville tipiche dei film horror.
Teddy piangeva sotto una poltrona verde scuro.
Lo presi in braccio e lui amorevolmente mi leccò il viso.
Nonostante avessimo trovato Teddy, eravamo infelici perchè volevamo tornare a casa.
Mettendo le mani in tasca, Nadia trovò la chiave.
Secondo me dovevamo trovare un'altra scultura: ma dov'era?
Salimmo le scale con il cuore in gola; ci fù un grido!
Mi sentii morire.
Mi sentivo morire da quando avevo infilato la chiave nella serratura!
Arrivammo sul tetto; eccola!
La scultura era una piramide di pietra; sul piedistallo era incisa questa frase:"uscita dalla casa della morte".
Infilammo la chiave nella serratura, la stessa luce rientrò nella piramide...
Mi trovai nel mio letto con Teddy in braccio e Nadia a fianco.
ERO A CASA!

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