"Come promesso, ecco a voi Profumavi di biscotti. Spero vi piaccia. I vostri consigli sono sempre ben accetti quindi, se dovete dirmi qualcosa, potete scrivermelo nei commenti qua sotto :D. Volevo inoltre informarvi del fatto che ho intenzione di aprire una rubrica settimanale: le Love Story. Si tratterà di pezzi piuttosto lunghi ed auto conclusivi che racconteranno i primi amori di vari ragazzi. Ne posterò una alla settimana fino alla fine dell'estate. La prima sarà quella di domani. Ciao gente :)"
Profumavi di biscotti.
Sotto l'essenza fresca e sexy che ti spruzzavi sul collo tutte le mattine si percepiva l'aroma dolce e morbido dei biscotti al miele.
Mi sono innamorato di quello il primo giorno che ti ho vista.
Hai attraversato la strada venendo verso di me con le tue amiche attaccate ai fianchi e, insieme a loro, regalavi risata sincere a quel tardo pomeriggio.
Credevo che ci avreste superati e, invece, eravate voi quelle che Leo ci doveva presentare.
Credevo di sognare. Ti sei fermata di fronte a me e hai cominciato a squadrarmi con qui tuoi occhioni malinconici, quel tuo sguardo da cerbiatta.
Mi sono innamorato di te. Di tutto quello che ti riguardava, della tenerezza dei tuoi lineamenti, della morbidezza dell e tue labbra, dei tuoi capelli color cioccolato. Ma soprattutto di quello che non avevo mai trovato in nessun altra ragazza. Eri spontanea, estroversa, eri capace di mettermi a mio agio nonostante le migliaia di farfalle che mi vorticavano dentro. Ridevi solo se ce n'era motivo, riuscivi a seguire i miei discorsi sconsiderati, eri la pazzia fatta a persona ma anche il tassello mancante nella mia vita.
Chiederti di uscire fu tremendo ma quando mi dicesti di si non trovai parole per descrivere ciò che provavo. Eri una ragazza preziosa e sfuggevole ma corteggiarti era come volare in aereo: era fantastico.
I tuoi baci, però, erano sicuramente meglio. Trasformavi le giornate no in angoli di paradiso.
Quando sapevo che dovevamo vederci non facevo altro che pensare a quella panchina in riva al fiume e a noi; me, te e il sole che ci carezzava la pelle.
Quando ti stingevo tra le braccia mi sembrava che il tempo si fermasse.
Ma il tempo è invidioso della felicità della gente e ha continuato a correre complice di un destino che avrei voluto cancellare.
Ti aspettavo quel venerdì. Ti avrei portata in giro per la città con il mio motorino nuovo. Ti avrei fatto indossare il casco su cui avevo fatto incidere i nostri nomi per i nostri quattro mesi insieme.
Dopo avermi visto hai fatto piano le scale del portico, senza sorridere.
Mi sei arrivata davanti e, graffiandoti le mai una con l'altra, hai pronunciato le sole parole che anche la tua voce non ha saputo rendere migliori:
-E' finita. Non ti amo più quindi non insistere, sono venuta solo per dirti addio.- hai posato le tue labbra sulle mie e sei sparita, eclissata dalla curva. Mi hai lasciato inchiodato al pavimento di porfido, svuotato, senza neanche la forza per correrti dietro con il tuo profumo di biscotti a torturarmi la bocca.
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