"Ciao gente! Come previsto la seconda Love Story è arrivata con qualche giorno di ritardo ma eccoci qui. Ho voluto inserire questo testo in un'ambientazione marittima così da portare in vacanza anche chi quest'anno non è riuscito a vedere la sabbia. Vi preannuncio che i protagonisti di questo testo hanno diciotto anni, diversamente agli abituali 15-16. Spero che anche questo capitolo vi piaccia e vi auguro buona lettura mentre comincio a lavorare al terzo. Arrivederci :)"
- Vera! Basta bere! Non voglio passare la notte a tenerti i capelli mentre stai piegata sul water! - disse strappando il drink dalle mani della cugina
- Laura, ridammelo!
- Tieni Leo - disse Laura porgendo il bicchierino all'amico - noi torniamo altrimenti chissà cos'è capace di combinare questa pazza - gli sorrise trascinando Vera fuori dal locale.
- Io non voglio andare! È presto!
- Sono le due e mezza del mattino e tu sei completamente sbronza.
- Sembri mia madre! - Vera biascicava.
- Tua madre non sa camminare su questi tacchi, cugina! - rideva ad ogni parola, anche lei aveva bevuto parecchio.
-Taci che le ballerine di mia madre sono troppo sexy.
- Anche i suoi maglionicini a collo alto?
- Soprattutto quello con le renne di lana e gli alberi di Natale! - esclamò buttandosi in una versione alcolica di "I kissed a girl" che disturbò non poco gli ospiti dell'albergo.
Quando appoggiarono la testa sul cuscino quella notte erano completamente vestite, ancora truccate, tremendamente sbronze e incredibilmente divertite.
Laura maledisse la sveglia quattordici volte quella mattina prima di trovare la forza per allungare il braccio verso il comodino.
Mosse una gamba, poi l'altra costringendosi a scendere goffamente dal piano superiore del vecchio letto a castello. Atterrò in piedi scivolando e ritrovandosi con il viso al livello del pavimento.
Aveva un mal di testa terrificante e ricordava a malapena ciò che era successo la sera prima. Sicuramente era stata una bella serata.
Se lei era ridotta ad uno straccio Vera era messa sicuramente peggio. Aveva vomitato sul bordo del letto ed ora si contorceva mugolante con le braccia ciondolanti.
Laura barcollò fino in bagno evitando di guardarsi allo specchio.
Tolse il vestito e si infilò sotto la doccia.
Benedetta doccia!
Uscendo raccolse i capelli e infilò una magliettta preparandosi ad affronare il risveglio della cugina.
La tirò per le gambe consapevole che coccole e carezze poco avrebbero potuto contro il potere di sette drink.
Vera imprecò mentre veniva spogliata e trasportata di peso sotto la doccia.
Ma aprì gli occhi solo quando il getto gelido le attraversò la schiena.
- Laura Montichiari chiudi subito questo affare!
- Buongiorno - Laura sorrise girando la manopola per scaldare l'acqua.
Vera sbuffò contrariata prendendo il controllo delle proprie gambe per finire di lavarsi.
- Vera, ficca due cose nella borsa da spiaggia e andiamo a mangiare!
- Senti, ma dopo non torniamo su a prendere gli asciugamani?
- No, te li porti via adesso perchè dopo dobbiamo sparire in spiaggia senza farci vedere dallo zio.
- Perchè?
- Perchè ti farà leccare via il vomito dal copriletto se ti becca.
- Povera Rosa... Le toccherà darsi da fare per pulire questa camera... - disse Vera infilando la crema solare nella borsa.
- Ringrazia che è nostra amica, altrimenti avremmo dovuto rifarci il letto tutte le mattine da sole.
- A dire il vero essere le nipoti del gestore dell'albergo ha i suoi vantaggi.
- Che non serviranno a niente se arriveremo tardi a colazione. Non ho alcuna intenzione di mangiare gli avanzi.
- Guarda che di solito sei tu l'ultima.
- Ti sbrighi? - Laura si infilò in ascensore tirando la cugina per il braccio.
- Corri, corri! Dai Vera che non ti vede - gridò Laura dando indicazioni mentre osservava i movimenti dello zio.
- Non è stato poi così difficile... Dai! - bisbigliò Vera scivolandole a fianco.
- Spero solo che non si arrabbi troppo quando torneremo. Le due si incamminarono verso il bagno 53.
- La camera non è messa poi così male, non credo che sia la prima volta che qualcuno torna dopo una bella serata - disse Vera infilando una cuffietta - Pensa che bello! Siamo qui solo da un mese, ne abbiamo altri due di puro relax!
- Altri due mesi senza di lui...
- Laura, che agonia! Basta! Tutti i giorni la stessa storia! Se ti manca così tanto il moroso al tuo fianco trovatene un altro qua vicino. Hai diciotto anni, è questo il momento giusto per divertirsi!
- Tu non hai idea di cosa voglia dire essere innamorati... Gli sono andata dietro per un anno e adesso che è mio non intendo lasciarlo per qualche ora di divertimento in più!
- Bah, secondo me adesso ha qualche bella americana in braccio e se la stà ridendo con gli amici.
- Il fatto che sia in America non vuol dire che possa fare tutto quello che vuole! E comunque è partito da una settimana, non può aver già trovato qualche altra ragazza.
- Ha altri due mesi per trovarne una...-
- Sei pessima, Marco mi ama, non mi tradirebbe mai.
- Come vuoi, io non mi fiderei troppo - disse Vera concentrandosi sulla sua musica.
Passarono tutto il giorno in spiaggia tra amici, partite di calcetto e di beach-volley, bagni e tanto sole.
Lo zio non fu troppo severo: si concluse con il divieto di frequentare discoteche per cinque giorni.
Quella sera avrebbero potuto fare un giro con i loro amici ma, preferirono restare in albergo, vittime della stanchezza.
Erano sedute ad un tavolo all'aperto sgranocchiando patatine con dei giovani clienti spagnoli.
- Vera, io vado a riva - la cugina ammiccò conoscendo le abitudini di Laura.
Lei si alzò e raggiunse la spiaggia.
Slacciò le scarpe e le abbandonò vicino alla cabina 34 insieme alla borsa.
Percorse lentamente la passerella bianca e affondò i piedi nella sabbia fresca scurita dall'acqua.
Avanzò fino a sentire il mare accarezzare le caviglie.
Osservò il sole, una moneta incandescente che si immergeva piano in quella distesa luccicante e scura che aveva davanti, facendo arrossire le onde e le nuvole e reinventando con tinte pastello i colori del cielo. Guardava lontano, quella linea distante e precisa che separava il blu intenso della volta celeste da quello ancora più scuro delle acque limpide del mare.
Poi studiava i mille piccoli granelli bianchi che le ricoprivano i piedi e la leggera schiuma che coronava le onde gentili.
Ripensava a quello che le aveva detto Vera, aveva scacciato il pensiero troppo in fretta quella mattina. Forse Marco non l'amava veramente, forse voleva solo un passatempo per riempire le sue giornate, forse aveva davvero una bionda sulle ginocchia mentre lei era lì a pensarlo.
Non poteva saperlo, doveva fidarsi.
Si strinse nelle spalle minute ascoltando il mare.
- Pensi che tuo zio abbia un letto in più, principessa?- Laura si voltò di scatto senza trovare la forza per rispondere ma solo per abbracciarlo fino a togliergli il respiro - Anche in America i tramonti erano belli ma senza di te non li vedevo.
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