giovedì 17 gennaio 2013

Quella volta alla gara di nuoto

Goccie d' acqua mi scendevano dal volto caldo e avevo in bocca uno strano sapore di cloro che mi era ormai familiare. Salutai i miei compagni e un bagnino mi si avvicinò porgendomi un biglietto. Presi il piccolo pezzo di carta e, infilando l'accappatoio lessi: "Giochi di Natale domenica 12 dicembre alle 10, per partecipare rivolgersi in segreteria". Subito pensai di buttarlo come tutta le altre volta ma, non trovando un cestino lo infilai nella tasca fradicia. Con la mente annebbiata come dopo ogni allenamento mi diressi verso le docce per buttarmi sotto un getto d'acqua bollente e rilassare i muscoli. Uscita dalle docce il freddo gelido del corridoio mi si attaccò al corpo, come ogni volta. Mi cambiai, mi asciugai i capelli, misi le scarpe e uscii dal corridoio con la speranza di incontrare il ragazzo carino che faceva allenamento nella corsia accanto alla mia. Ma ero in ritardo, come al solito, e, fuori dagli spogliatoi, mi attendeva impaziente papà:
-Allora, cosa mi racconti?-chiese papà
-Nulla di speciale, han, sai che domenica c'è la gara di nuoto?-gli dissi
-Ma dai, vuoi andarci?!-
-No, non mi interessa-
-Dai, perchè no? Il 12 siamo liberi-
Mi aveva convinta, in fondo mi erano sempre piaciute le competizioni. Stranamente avevano messo i ragazzi del 5°corso Junior con quelli del Supercorso, era una lotta impari ma non mi feci molti problemi. Senza più aggiungere altro mi diressi verso la segreteria per iscrivermi.

Il giorno deciso mi presentai in vasca, la mia gara era l'ultima. Nell'attesa il viso mi si scaldò come dopo un grande sforzo. Finalmente ci fecero tuffare dai trampolini. L'acqua gelida scorreva sul mio corpo. La tensione si trasformò in energia e le mie braccia cominciarono a girare come mulinelli. 50 metri senza mai fermarmi, toccai il muretto ansimante. Ero arrivata 2° contro una ragazza del Supercorso, non c'ero rimasta troppo bene. Non era stato giusto, una bambina di 10 anni contro una di 14 capace di macinare 90 vasche ogni quarantacinque minuti, no, decisamente la competizione era stata impari. Ma quella sconfitta mi rimase sullo stomaco, così adesso anche io sono una di loro, ho avuto il mio riscatto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fefe sei una poetessaa

Unknown ha detto...

Bellissimo blog Fede ... :=))